Coronavirus: è possibile un accordo per la riduzione del canone di locazione?

L’accordo di riduzione del canone può riguardare non solo gli immobili privati ad uso abitativo, ma anche l’affitto di locali commerciali. Durante questo periodo di emergenza sanitaria e con la chiusura di molte attività lavorative, per molti si è posto il problema di come riuscire a sostenere il costo dell’affitto, sia di immobili ad uso abitativo che di quelli ad uso commerciale. In tal senso l’inquilino potrà trovare un accordo con il proprietario di casa per ridurre l’importo del canone di locazione nel periodo emergenziale. Per evitare, però, di pagare le imposte sui canoni di locazione non riscossi è necessario che l’accordo venga registrato entro 30 giorni. La registrazione, però, potrebbe risultare complessa se si considera che gli uffici sono tutti chiusi o quasi: è possibile quindi inviare l’atto tramite posta elettronica (ordinaria, non serve necessariamente la Pec), oppure attendere la riapertura degli uffici.In quest’ultimo caso, si andrebbe oltre i 30 giorni previsti per la registrazione, ma nella Circolare n. 8/E del 3 aprile 2020 l’Agenzia delle Entrate chiarisce che lo slittamento dei termini a causa dell’emergenza sanitaria riguarda anche la registrazione degli atti. Una volta finita l’emergenza occorrerà, in ogni caso, depositare l’originale dell’atto presso l’ufficio competente. L’accordo di riduzione del canone può riguardare non solo gli immobili privati ad uso abitativo, ma anche l’affitto di locali commerciali e non rilevano le differenze in termini di durata del contratto, o relativamente al regime fiscale di tassazione ordinaria o cedolare secca.

 CONTRATTO COLLETTIVO COLF E BADANTI: CHIEDI CONSIGLIO A EBILCOBA, SOTTOSCRIVI IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO INSERENDO IL CODICE E1 NEI VERSAMENTI INPS

 

Articoli Correlati

Leave a Comment